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Come rigenerare
un tubo a raggi catodici
Aggiornato a martedì - 22/02/2011
Le informazioni sono valide per ogni
tipo di televisore a colori o bianco e nero
che equipaggi un cinescopio
comunemente detto tubo a raggi catodici.

Considerazioni generali
Ogni tubo a raggi catodici, dopo un certo periodo di funzionamento, in particolare se viene usato al massimo delle prestazioni con luminosità e contrasto molto elevati, tende a perdere definizione e luminosità fornendo immagini sempre più pallide e sfuocate; a questo punto normalmente il tubo viene considerato esaurito e si procede alla sua sostituzione.
L'esaurimento dei tubi è irreversibile quando è dovuto al decadimento dei fosfori ma nella maggior parte dei casi, essendo dovuto ad uno strato di ossido che si deposita sui catodi impedendone la regolare emissione di elettroni, si può ancora intervenire.
La rimozione di queste scorie è la funzione del RIGENERATORE DI TUBI
I procedimenti per ottenere tale risultato sono diversi, naturalmente la preferenza dovrà essere data a quelli che non possano causare ulteriori danni al tubo stesso.
Sottoporre un tubo a raggi catodici  a rigenerazione mediante un rigeneratore di cinescopio, significa praticamente intervenire sul catodo facendo in modo che la sua emissione di elettroni ritorni nella norma.
I primi rigeneratori di cinescopio professionali, utilizzavano un circuito di alimentazione per l'accensione del filamento ed un circuito generatore di tensione anodica in grado di fornire alla griglia una tensione di adeguata ampiezza e con un limitatore di corrente.
Durante il ciclo di pulizia, il catodo  viene sottoposto a dilatazione termica dall'accensione del filamento, e la tensione anodica applicata tra catodo e griglia,  genera una corrente che dà luogo all'effetto pulizia, si noterà quindi uno scintillio più o meno evidente fra catodo e griglia dovuto al distacco ed alla bruciatura delle scorie, effetto visualizzabile anche da ampie oscillazioni dello strumento (milliamperometro) di cui doveva essere corredato il rigeneratore e che serviva a tenere sotto controllo l'assorbimento del circuito.
Questo sistema è ormai in disuso da molti anni, perché induceva correnti troppo elevate (la dissipazione totale del circuito arrivava anche a valori di 30-40 Watt) che producevano a loro volta un deterioramento del catodo, a tal punto che perdeva completamente le sue proprietà diventando meno durevole nel tempo.
Col passare del tempo, si giunse a concepire l'assieme filamento - catodo - griglia come un vero e proprio circuito risonante sia elettricamente che meccanicamente, e le nuove tecnologie allo stato solido, hanno permesso l'applicazione di una nuova tecnica di rigenerazione che andiamo a vedere nello specifico.
Sottoporre un tubo a raggi catodici a rigenerazione mediante la tecnica di risonanza, significa praticamente intervenire sul filamento con accensioni e spegnimenti ricorrenti e fornire alla griglia degli impulsi variabili con treni di onde quadre a frequenze diverse, impostando in anticipo la massima corrente che può scorrere nel circuito e che non deve in ogni caso superare i 100 mA massimi.
Durante il ciclo di rigenerazione, il catodo viene sottoposto a dilatazione termica dall'accensione del filamento, ed a vibrazioni elettrostatiche indotte che variano di frequenza in un campo abbastanza ampio da comprendere anche quello di risonanza dell'intero complesso filamento - catodo - griglia ed è in questa condizione che si ottiene il massimo effetto di pulizia con una corrente minima.
Anche in questo caso, durante il ciclo di rigenerazione si noterà uno scintillio più o meno evidente fra catodo e griglia dovuto al distacco delle scorie, contemporaneamente si potrà osservare sul milliamperometro il valore della corrente salire progressivamente verso il valore massimo impostato.
Risultati positivi si ottengono nel 90% dei casi effettuando un solo ciclo di rigenerazione che, considerando la ridotta corrente, può essere ripetuto, solo se necessario, anche diverse volte per ottenere risultati migliori.
Da tenere in considerazione è il fatto che, particolarmente nei tubi di vecchia produzione, il fosforo del rosso è soggetto a degradazione chimico-fisica più rapida che non per gli altri colori e può verificarsi il caso che pur riportando la corrente di catodo ai valori nominali non si ottenga nessun miglioramento nella luminosità. Per questi cinescopi, è consigliabile quindi iniziare sempre la rigenerazione di un tubo a colori cominciando dal catodo del rosso controllando poi l'effetto ottenuto prima di procedere con gli altri; nel caso limite per non rendere squilibrata la resa cromatica potrebbe essere opportuno non intervenire addirittura per ali altri colori.
Se la procedura di pulizia non viene effettuata nel modo corretto o vengono utilizzati strumenti empirici e non adatti si rischia di danneggiare irrimediabilmente il componente più costoso del televisore. 
Cominciamo con la spiegazione
Operazioni da non effettuare MAI - ! ! Sono i migliori sistemi per rompere o danneggiare un tubo ! !
NON cercate di pulire i catodi con soluzioni empiriche fai da te con lampadine e marchingegni vari.
Non insistete nella rigenerazione a tutti i costi e per tempi prolungati.
NON eseguite la rigenerazione se non siete assolutamente certi dell'esaurimento dei catodi.
Dopo avervi detto cosa NON si deve fare, procediamo a spiegare come eseguire la pulizia dei catodi del tubo a raggi catodici.
Sicuramente, se siete arrivati a questo punto, avrete gia tolto lo schienale del TV, se non lo avete fatto, toglietelo ora, potreste incontrare delle difficoltà nel prosieguo della procedura (spiritosaggine gratuita).
Staccate la spina di alimentazione 220 Vac del televisore.
Staccate il modulo PCB CRT (modulo a circuito stampato).
Staccate la ventosa dell'alta tensione.
Scaricate i residui di alta tensione con un comune cavo ISOLATO collegato alla massa del cinescopio, è quella trecciola in filo di rame che congiunge i due angoli in alto del cinescopio e che viene tesa nei due angoli in basso da due molle (i tv molto economici, utilizzavano del comunissimo filo di rame ed una molla sola) ; NON collegate assolutamente il cavo di scarica dell'alta tensione alla massa del telaio, perché se inavvertitamente nell'estrarre il telaio, avete scollegato qualche ritorno di massa, potreste procurare dei seri danni ai circuiti elettronici dello chassis. 
Con la bomboletta di aria compressa, soffiate sul collo del cinescopio dove fuoriescono i piedini, per rimuovere ogni traccia di polvere, soffiate con aria compressa anche lo zoccolo posizionato sulla PCB CRT per essere certi di eliminate ogni traccia di residui polverosi sia all'interno dello zoccolo sia dalla sua superficie e che potrebbero creare problemi di scariche e dispersioni.
A questo punto collegate il rigeneratore di tubi a raggi catodici al cinescopio utilizzando il/i cavo/i a corredo e l'apposito zoccolo adattatore.
Collegate il rigeneratore alla rete 220 Ac ed accendetelo.
Impostate i parametri corretti ed adatti al tubo CRT da rigenerare, cioè tensione di filamento, corrente desiderata, catodo da pulire ( BN se televisore in bianco e nero ).
Avviare la procedura di pulizia ed attendere il termine del ciclo. Un particolare importante è che il ciclo di pulizia sui rigeneratori di cinescopio professionali, si svolge automaticamente senza dover intervenire su tempi e regolazioni.
Se il TV è a colori, ripetete questa operazione anche per i catodi del Verde e del Blu, senza scordare la raccomandazione fatta prima per quanto riguarda i cinescopi molto vecchi come data di produzione.
Ricordatevi che non è consigliabile pulire i catodi a scadenze fisse, ma solo quando si è certi del loro esaurimento e solo se  è strettamente necessario.
Esistono anche altri metodi per effettuare la pulizia dei catodi, vi spiego come funzionano e perché non li consiglio.
Circolano schemi di rigeneratori fai da te che si collegano direttamente alla rete 220 Vac e che tramite una lampada ad incandescenza posta in serie tra catodo e griglia effettuano la pulizia del catodo. 
L'utilizzo di questo sistema ad ogni modo presenta non pochi rischi :
 Il circuito su cui vi accingereste a lavorare, è connesso direttamente alla tensione di 220 Vac, quindi il pericolo che spazia da semplice scossa a folgorazione è molto elevato (ricordate sempre che non esiste il TV killer, ma il tecnico pistola sì !).
 La corrente che scorre nel circuito catodo - griglia non è controllabile e porta sì ad una bella pulizia del catodo, ma la durata dell'emissione del catodo stesso sarà di breve durata.
Ci sono anche coloro che suggeriscono di adottare altri metodi molto meno tecnici, ma li giudico troppo empirici per farne oggetto di discussione, e ne sconsiglio il loro utilizzo a chiunque.
Se la scelta di altri metodi alternativi per la pulizia dei catodi di un cinescopio, è legata ai costi, mi sento di affermare che un rigeneratore di cinescopi professionale, nel tempo si ripaga da solo.
Concludendo, personalmente non me la sento assolutamente di raccomandare l'utilizzo di lampadine o altri sistemi empirici, ma siete liberi di scegliere perché di informazioni ora ne avete qualcuna in più; e, dopo aver irrimediabilmente bruciato un cinescopio, non abbiate paura, datevi solo tante martellate sulle... sulla testa e pensate dentro di voi ... me l'avevano detto !
Di solito dopo aver commesso un errore, i più furbi imparano a non ripeterlo, quindi meditate gente.....
Riepilogo dei prodotti utilizzati in questa scheda e loro reperibilità
Rigeneratore professionale di cinescopio Rigeneratore di cinescopio Non più disponibile
Spray antipolvere ad aria compressa  la trovi a questo link
Buon lavoro
pagine che ci hanno richiesto e di prossima pubblicazione :
come sostituire le testine video
come effettuare la pulizia del percorso nastro
come effettuare la taratura delle testine video
come sostituire la testina di un giradischi


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